Spettro di emissione del corpo nero
La costante s 0 , detta costante di Stefan-Boltzmann, vale:. Tale punto di massimo viene detto temperatura di colore. Vediamo alcuni esempi di sorgenti luminose e relative temperature di colore:.
Cosa significa corpo nero in fisica? Le caratteristiche del corpo nero Il corpo nero nella fisica classica Il corpo nero nella fisica quantistica. Segnalami un errore, un refuso o un suggerimento per migliorare gli appunti. Libri di approfondimento Capire davvero la relativita'. Alla fine del la spiegazione di alcuni fenomeni richiese la formulazione di nuove leggi, molto diverse da quelle che descrivono il mondo macroscopico che ci circonda.
Infatti a differenza di questo, il mondo dei quanti mostra contemporaneamente caratteristiche tipiche delle onde e delle particelle. Alle soglie del , in barba a chi riteneva che la fisica fosse ormai una scienza compiuta con solamente poche sottigliezze da limare, un fenomeno non ancora spiegato stava dando dei seri grattacapi agli scienziati dell'epoca: il problema del corpo nero.
Prima di addentrarci nei dettagli della questione, conviene richiamare il concetto di radiazione elettromagnetica. Al di sopra di questa lunghezza d'onda si passa al regime infrarosso, quello corrispondente alla propagazione delle onde radio, mentre al di sotto dei nm si entra nel regime della radiazione ultravioletta e dei raggi X.
In generale, per il quanto della radiazione elettromagnetica si usa il termine di fotone. Nel , Niels Bohr propose una spiegazione teorica dello spettro di emissione a righe dell'atomo di idrogeno. Data l'analogia, si pensava di poter applicare le leggi della meccanica classica; in questo caso un elettrone in moto su di un'orbita attorno all'atomo di idrogeno avrebbe dovuto subire una accelerazione verso il nucleo irradiando energia sotto forma di onde elettromagnetiche. Teoricamente si prevedeva che l'elettrone sarebbe caduto sul nucleo.
Anche egli fece ricorso alla teoria di Planck, ipotizzando che le energie degli elettroni fossero quantizzate. Un elettrone in qualsiasi delle orbite permesse non avrebbe irradiato energia e di conseguenza non sarebbe caduto sul nucleo.
Tutti gli stati eccitati si trovano ad energia maggiore rispetto allo stato fondamentale. La teoria di Bohr ha permesso di spiegare lo spettro a righe dell'atomo di idrogeno. Analogalmente, l'energia richiesta per muovere un elettrone nell'atomo di Bohr dipende dalla differenza di livelli energetici tra gli stati iniziale e finale. Se vogliamo applicare l'equazione [ ] all'atomo di idrogeno , supponiamo che inizialmente l'elettrone si trovi in uno stato eccitato n i iniziale per passare ad uno stato energetico inferiore n f finale.
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